Novità Jobs Act: Quale Prescrizione?

Con l’entrata in vigore del Jobs Act e del relativo contratto a tutele crescenti, sorgono dei dubbi relativamente al regime di decorrenza della prescrizione dei crediti retributivi derivanti da rapporto di lavoro.

Tali dubbi sorgono perché la giurisprudenza negli anni, attraverso una serie di sentenze della Corte Costituzionale, ha stabilito un doppio binario riguardo la prescrizione, differenziato in base alla “stabilità” del rapporto di lavoro.

In particolar modo si distingue tra:

  • lavoratori cui si applica la cd. tutela reale, per i quali la prescrizione (di regola quinquennale) decorre nel corso del rapporto di lavoro;
  • lavoratori cui si applica la cd. tutela obbligatoria per i quali la prescrizione decorre dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Tale differenziazione è dovuta al fatto che mentre i lavoratori rientranti nel regime della tutela reale (aziende con più di 15 dipendenti), essendo assistiti dalla reintegrazione nel posto di lavoro (art. 18 Legge 300/1970), non avrebbero paura di un eventuale licenziamento e potrebbero, quindi, far valere i propri diritti retributivi in costanza di rapporto di lavoro; lo stesso non può affermarsi per i lavoratori rientranti nel regime della tutela obbligatoria (aziende con meno di 15 dipendenti) i quali, non essendo assistiti dalla reintegrazione e temendo un licenziamento, potrebbero essere più remissivi nel far valere i propri diritti.

Proprio per i motivi suddetti la Consulta ha previsto tale doppio regime in tema di prescrizione.

Oggi, però, con l’entrata in vigore del Jobs Act che ha introdotto un regime sanzionatorio consistente per lo più nel risarcimento del danno; prevedendo la reintegrazione nel posto di lavoro solo in casi specifici (licenziamento nullo, discriminatorio, intimato in forma orale o insussistenza del fatto materiale), sarà necessario rivedere il regime di decorrenza della prescrizione al fine di evitare danni a tutti i neo-assunti rientranti nel nuovo contratto a tutele crescenti.

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