Queste le linee del pacchetto di proposte annunciate da Tito Boeri e che l’INPS presenterà al Governo a giugno, con l’intento di armonizzare le regole previdenziali, tagliare i privilegi e recuperare le risorse utili a rendere il nostro sistema Welfare State più equo.
La nuova proposta mira a smantellare quella che è stata definita “la peggior riforma della previdenza che l’Italia abbia mai conosciuto“, modificando le regole attuali che avrebbero causato povertà tra i nostri pensionati, erogando le pensioni dieci giorni più tardi. La proposta dell’Istituto è stata già condivisa dalle Poste e si attende una risposta dagli istituti di credito, quali enti interessati in prima linea.
L’obiettivo è di rendere le uscire dal lavoro più flessibili. Risultato che può essere raggiunto tramite il pagamento puntuale delle pensioni “il primo di ogni mese”, aumentando la liquidità utile a fronteggiare le spese di inizio mese, e per mezzo della “unificazione delle pensioni”; difatti unificando le pensioni si eviterebbe che le stesse siano erogate da fonti diverse, permettendo una migliore funzionalità del servizio, una riduzione dei costi e una maggiore trasparenza.
La riforma proposta si rende necessaria in quanto, ad oggi, non è previsto alcun sussidio per coloro che rientrino nella fascia di età 55-65 anni e che abbiano perso il lavoro, condannandoli in questo modo alla progressiva povertà.
Si vuole, invece, prevedere l’introduzione di un reddito minimo garantito, che possa operare quale sostegno primario per tutti gli under 65 che dovessero trovarsi nelle condizioni descritte.
Questo il contenuto della proposta che l’Istituto presenterà al Governo e sul quale si attenderà la valutazione del Parlamento.