Il segretario generale della Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori Benedetto Di Iacovo e la ConfialImmigrati hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza alle persone della comunità marocchina in Italia, per l’immane tragedia provocata dal violento terremoto che ha colpito il Paese maghrebino, immaginando lo sconforto e la tristezza nei loro cuori, oltre alla preoccupazione per i familiari e la terra d’origine.
Gli esponenti sindacali hanno rivolto “pensieri e solidarietà a coloro che sono stati investiti da questa sciagura, alle le loro famiglie e tutte le persone coinvolte negli sforzi di soccorso e di ripristino. La solidarietà internazionale è importante ed è fondamentale che immediatamente si mettano in moto interventi di protezione civile, a partire dall’Unione europea e dall’Italia, affinché le comunità locali ricevano il sostegno e l’assistenza di cui hanno bisogno”.
Secondo Di Iacovo “la solidarietà internazionale dovrà realizzarsi anche, attraverso la necessaria opera di ricostruzione dei territori del Marocco colpiti.
Ma per il leader sindacale, quanto avvenuto deve costituire un monito pure per l’Italia, uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante. Sono, infatti, circa 21 milioni di italiani esposti a rischio sismico elevato”.
Tale pericolosa condizione di rischio, a cui aggiungere il dissesto idro-geologico del nostro Paese, testimoniato da frane e alluvioni causate da speculazioni edilizie e cementificazioni selvagge, deve essere fronteggiata sotto due versanti – secondo il leader sindacale – quello della cultura della protezione civile tra gli abitanti, con investimenti nelle sue strutture nazionali e locali, e con un grande piano economico di messa in sicurezza del suo territorio, con interventi per l’edilizia contro il rischio sismico, che potrebbe essere celermente progettato e realizzato utilizzando i fondi del PNRR.
“L’assenza di un quadro normativo di riferimento porta con sé enormi difficoltà e lentezze nell’identificare ruoli, responsabilità e procedure adeguate – conclude Di Iacovo – serve un Codice della Protezione Civile e della Ricostruzione, con una politica nazionale di riduzione del rischio, per uscire dalla cultura dell’emergenza per abbracciare quella della prevenzione”.
Roma, 9 settembre 2023
Ufficio Stampa Confial Nazionale