Confial, un sindacato di comunità per il XXI secolo: oltre l’antagonismo e il consociativismo.
La Confial è un’organizzazione confederale a carattere nazionale, che ha le radici culturali nella tradizione democratica e riformatrice del sindacalismo italiano, con una visione comunitaria che vuol tenere in equilibrio lo scenario generale con le istanze dei territori. La Confial nel 2023 celebrerà i 10 anni dalla sua fondazione ed è già radicata in tutte le regioni e in 90 province, nelle più importanti categorie produttive, del terziario e del settore pubblico, con importanti patti federativi e di adesione di altri sindacati, anche rappresentativi. Ha sottoscritto 22 contratti collettivi nazionali di lavoro e ha eletto numerosi rappresentanti di base nelle aziende private e negli uffici pubblici (RSU), con una struttura reticolare che offre servizi e assistenza ai cittadini.
IL GIUDIZIO DELLA CONFIAL SULLA MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO
Si è detto che siamo in un'”economia di guerra” nello scenario globale, aggravato dall’improvvida decisione a mercati aperti della Banca Centrale Europea di aumentare i tassi di interesse, comprimendo così la base monetaria e quindi i consumi, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione, il governo insediatosi da meno di tre mesi, non poteva fare miracoli, anche perché quasi ¾ delle scelte di politica economica erano state assunte dal precedente esecutivo, guidato da Mario Draghi e prima da Giuseppe Conte. E’ necessario, mettere in capo altri provvedimenti, quali interventi contro le speculazioni, con la riduzione di prezzi e tariffe nei settori energetici e alimentare e una maggiore efficacia nella tassazione degli extra-profitti delle imprese che erogano gas e luce. Inoltre, è necessaria una legge sul salario minimo legale e una per la tutela dei lavoratori in piattaforma come previsto da due recentissime direttive europee. E’ urgente inoltre la rideterminazione della progressività dell’imposte per favorire i redditi più bassi, flat tax per le pensioni al 5% di imposizione sino a 50 mila euro lorde e a fronte della querelle sul reddito di cittadinanza, la Confial propone di varare un’unica misura che assorba il RDC, l’indennità di disoccupazione e quelle per cassa integrazione e licenziamenti collettivi, da erogare per 48 mesi anche quale politica attiva per il lavoro, connessa cioè al passaggio da condizione di disoccupazione involontaria all’impiego.
IL PIANO DEI RAPPORTI CON LE PARTI SOCIALI
La Confial ritiene indispensabile il dialogo sociale, a patto che il governo non riproponga un rapporto solo con alcune sigle sindacali, che ormai rappresentano il vecchio ‘900. Non si disconosce il ruolo importante svolto nel passato dalle confederazioni cosiddette “storiche”, ma oggi il panorama sindacale è mutato e c’è un diffuso pluralismo, sia nella rappresentanza del mondo del lavoro che di quello datoriale e, quindi, tutto questo deve essere riconosciuto anche dalle istituzioni, attraverso una specifica novella legislativa.
LE PROPOSTE DELLA CONFIAL SU RAPPRESENTANZA E RAPPRESENTATIVITÀ
C’è bisogno di una legge di attuazione, secondo il diritto vivente, dell’art. 39 della Costituzione su rappresentanza, rappresentatività e contrattazione collettiva, per eliminare anti-storiche posizioni di privilegio di alcune organizzazioni dei lavoratori e dei datori, che si auto-legittimano senza alcuna verifica sul piano della rappresentatività, che vorrebbero funzioni di esclusività contrattuale, inibendo i principi sanciti nella nostra Carta fondamentale di libertà e pluralismo sindacali. Un segnale positivo sarebbe un decreto-legge stralcio di riforma dell’art. 19 dello Statuto dei lavoratori, per abolire le rappresentanze di nomina sindacale nelle aziende private, consentendo, così come avviene nel pubblico impiego, dove di recente si è votato, ai lavoratori di scegliere i propri delegati su liste presentate da tutte le organizzazioni presenti in quel luogo di lavoro, anche se non firmatarie del contratto collettivo che l’azienda applica.
È necessaria la fine di logore concezioni monopolistiche della rappresentanza sociale, che sul piano sindacale ripropongono un vecchio schema novecentesco: l’antagonismo da una parte e il consociativismo dall’altra, che per il XXI secolo la Confial vuole superare con il sindacalismo di comunità questa visione, perché questo significa rappresentare il mondo del lavoro attuale, agendo quali “costruttori di futuro” e non come meri rappresentanti della memoria del tempo che fu.
CONFIAL COMPIE 10 ANNI, CELEBRAZIONE NAZIONALE A PALERMO IL 1 MAGGIO 2023 – IL SEGRETARIO NE SINTETIZZA LE TAPPE.
UNA GIOVANE ORGANIZZAZIONE CHE CONIUGA CONOSCENZA, SAPERI E DIGNITÀ DEL LAVORO
CONF.I.A.L. quest’anno celebra il decennale della sua fondazione. Siamo una organizzazione confederale libera, autonoma e indipendente di recente costituzione, ma in veloce crescita.
Una organizzazione che ha le radici culturali nella tradizione democratica, riformatrice ed europeista del sindacalismo italiano, integrata da una visione comunitaria, che vuol tenere in equilibrio lo scenario generale con le istanze dei territori.
Proprio la visione comunitaria è l’elemento che conferisce originalità al modello sindacale della CONF.I.A.L., quale organizzazione di prossimità territoriale, che pratica i valori della partecipazione e del confronto con le istituzioni e le associazioni datoriali di riferimento.
Un’organizzazione giovane sì, ma già radicata in tutte le regioni e in oltre 90 province, nelle più importanti categorie produttive, del terziario e del settore pubblico in tutte le regioni, con importanti patti federativi e di adesione sottoscritti con altri sindacati, anche rappresentativi.
Una organizzazione che ha sottoscritto 24 contratti collettivi nazionali di lavoro, tutti depositati presso il CNEL ed i competenti Ministeri, tra cui quello leader della concia e delle pelli, con numerosi rappresentanti sindacali di base nelle aziende private e negli uffici pubblici, con una struttura reticolare che offre servizi e assistenza ai cittadini e che persegue una strategia di modernizzazione delle relazioni sindacali nel nostro Paese, sostenendo la partecipazione dei lavoratori alle scelte d’impresa e a livello macroeconomico il dialogo sociale, per dare tutele a tutto il mondo del lavoro, anche a quei lavoratori dell’economia 4.0, in atto senza diritti.
Un sindacato che sostiene con convinzione l’esigenza di regole certe e uguali per tutti in materia di rappresentanza, rappresentatività ed efficacia dei contratti collettivi, in omaggio ai principi di libertà e pluralismo sindacali sanciti dall’art. 39 della nostra Costituzione. CONF.I.A.L. ha sviluppato in questi 10 anni, anche l’impegno per coniugare conoscenza, sapere e lavoro, che rappresenta una delle questioni fondamentali nel nostro Paese, su cui rifondare una soggettività autonoma e solidale del mondo del lavoro, da contrapporre all’egemonia della cultura del mercato senza regole, quella che noi definiamo: “La globalizzazione disumana”. Dopo 10 anni di attività a sostegno dei lavoratori e dell’occupazione, di successi e di battaglie sindacali continue, per governare le emergenze e il cambiamento e, soprattutto, per dare una prospettiva di speranza al mondo del lavoro, ai giovani, alle donne, ai pensionati e a tutta la società italiana, che in questo momento di crisi si sentono smarriti e preoccupati, abbiamo voluto rievocare, in un calendario ed una agenda celebrativa, anche attraverso la grafica, tutte le iniziative pubbliche che abbiamo realizzato in giro per l’Italia.
In particolare l’Agenda, oltre a riproporre le iniziative promosse in appena 10 anni di vita, reca, all’inizio di ogni nuovo mese, le citazioni di donne e uomini che sono stati protagonisti, in varie forme e diversi modi, dell’avanzamento dei diritti del lavoro. Confial questo lo fa senza tenere conto di rivalità con le altre organizzazioni sindacali, mai considerate avversarie. Le citazioni riportate e scelte dal segretario generale Benedetto Di Iacovo, vanno da Papa Francesco a leaders sindacali come Bruno Buozzi, Giuseppe Di Vittorio, Italo Viglianesi, Luciano Lama, Pierre Carniti, Giorgio Benvenuto, Bruno Trentin, Walter Reuther e a intellettuali quali Simon Weil e Max Weber. CONF.I.A.L. si proietta come il sindacato “costruttore di futuro” in questo XXI secolo, che porta avanti una moderna azione per le riforme sociali, per costruire la democrazia nell’economia e l’estensione dei diritti per tutto il mondo del lavoro, in una società aperta, inclusiva e solidale. Anche in Italia serve un modello sindacale, che abbia alla base una azione riformatrice che guardi all’Europa, basato sull’incontro tra i principi della giustizia distributiva, che hanno consentito lo sviluppo della democrazia di massa grazie all’universalizzazione dei diritti, e i valori liberali della difesa dell’individuo, in un fecondo rapporto con i principi dell’umanesimo cristiano. Dieci anni per una organizzazione sindacale non sono tanto, nonostante i lusinghieri risultati raggiunti. E tuttavia per noi sono stati anni esaltanti, ricchi di attività, iniziative, risultati, successi, crescita organizzativa e culturale. Noi di CONF.I.A.L. intendiamo dare voce e valore al lavoro, costruendo un futuro in grado di ridare centralità e dignità al lavoro e alle persone. Questo il nostro motto, che non è solo uno slogan, è un obiettivo che perseguiamo caparbiamente e quotidianamente, facendolo diventare la nostra bussola, il nostro faro di orientamento di tutto il gruppo dirigente, ad ogni livello.
CONF.I.A.L. sarà sempre in prima fila nelle battaglie di civiltà e di crescita democratica. Al centro della nostra azione ci sono le persone e al loro fianco ci battiamo per tutelare la loro dignità di lavoratore, di cittadino, di consumatore.