DI IACOVO SU CRISI POLITICA E PANDEMIA
“Nel mentre la pandemia dilaga, mietendo vittime e riecheggiando il dramma della “peste nera” medievale, e l’economia e il lavoro italiani crollano, il governo ha come unico obiettivo l’andreottiano motto del “tirare a campare”, testimoniato dal terzo cambio di maggioranza e di alleanze in nemmeno tre anni” Comincia così una dura dichiarazione del segretario generale della Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori, Benedetto Di Iacovo. Secondo il leader sindacale “quanto abbiamo assistito nei giorni scorsi è, purtroppo, espressivo delle più becere pratiche trasformistiche della politica italiana dall’Unità nazionale ad oggi e a fronte di un drammatico bollettino di guerra giornaliero sulle morti e sui conteggi provocati dalla diffusione del Covid-19. C’è da rilevare inoltre che, a parte la caduta di PIL, chiusura di aziende e perdita di posti di lavoro, l’economia non osservata (lavoro sommerso, nero, irregolare) del nostro Paese, che interessa in Italia circa 3.700.000 persone, rappresenta una fetta importante del Pil. L’ampiezza dell’economia non osservata vale 211 miliardi l’anno, di questa quella sommersa vale 191 miliardi, e 19 miliardi quella illegale. Le Sotto-dichiarazioni e l’impiego di lavoro irregolare valgono da soli 176 miliardi di euro. Se a ciò si aggiungono circa 300 miliardi di evasione fiscale annui, circa 600 miliardi l’anno dovuti al costo della corruzione in Italia ed almeno 1.000 miliardi di fatturato illegale delle mafie, si ha il quadro vero della realtà italiana che si preferisce non affrontare, nonostante il ns debito pubblico sia più o meno pari alla somma di quanto evidenziato.
A fronte di tutto ciò che non si riesce o non si vuole fronteggiare, il premier Conte rimane impantanato sul problema del reperimento dei vaccini, senza una programmazione credibile, e i progetti del Recovery Fund appaiono di scarsa consistenza esponendosi ai rilievi di Bruxelles, con il rischio della messa in discussione dei 209 miliardi destinati all’Italia”.
Parole di fuoco poi, Di Iacovo riserva non solo al governo ed a un sistema politico “non più tripolare ma balcanizzato, con gruppi e singoli di volta in volta alleati ovvero in conflitto, per giochi di potere che hanno come primo obiettivo la tutela degli scranni parlamentari”, ma anche alla “tradizionale rappresentanza sociale, sindacale e datoriale, silente e inattiva rispetto al dramma della pandemia e delle istituzioni sequestrate da una politica incapace, con il ritorno di un machiavellismo di comodo che pretende di avere una doppia morale, una per la politica e l’altra per i cittadini”.
Benedetto Di Iacovo
Segretario Generale Confial Nazionale