Ci sentiamo di dover fare un appello a tutti. Dobbiamo essere tutti responsabili e prudenti per noi e per gli altri. Il Covid ancora c’è ed è anche più insidioso per la concomitanza con il periodo influenzale alle porte che ci fa correre il rischio di intasare ulteriormente il nostro già fragile sistema sanitario, che deve essere rigenerato assumendo la decisione di dire SI al MES e quindi di prendere i 37 miliardi messi a disposizione dall’Europa, senza ulteriori indugi, alla luce dell’esplosione della seconda ondata.
Tuttavia non basta affermare che, visto il momento particolare dobbiamo remare tutti dalla stessa parte e quindi dobbiamo tutti sostenere, a tutti i costi, la linea del governo, perché alcune misure come chiudere le scuole in presenza non sono condivisibili. Inoltre il governo e le regioni, pur sapendo che ci sarebbe stata la seconda, più pericolosa ondata, sono stati con le mani in mano da giugno (dopo il lockdown) e non hanno attrezzato la sanità con nuovi medici, infermieri e attrezzature scientifiche e tecnologiche, quindi la scuola e il trasporto pubblico locale, fonte certa di diffusione del virus. Ancora non hanno assicurato tamponi a sufficienza ed altro.
Oggi, senza una ratio, si mettono in campo nuove restrizioni generalizzate, che non faranno altro che aggravare la situazione e di creare danni economici irreversibili al sistema della piccola e piccolissima impresa, all’artigianato, al mondo delle partite IVA. E non basta annunciare, sempre genericamente, nuovi ristori. La poca credibilità del Governo e dei suoi Enti allo sbando, nonchè gli errori e i ritardi madornali dell’INPS sulle casse integrazioni e quelli sui ristori alle attività produttive e partite Iva, che sono ridicoli e che diventano un araba fenice, sono i nervi scoperti di questo governo degli annunci e del pressappochismo. In Germania la cassa integrazione viene pagata mensilmente e le partite Iva ricevono un ristoro di ottomila euro una tantum il giorno dopo e senza tanta documentazione a supporto.
Inoltre al richiamo di Confindustria non ha prodotto il richiesto provvedimento di proroga del divieto dei licenziamenti al 31 dicembre, per evitare una catastrofe occupazionale. Per non parlare del nulla fatto sul trasporto pubblico locale, che si è dimostrato essere il principale vettore di trasmissione del contagio.
l’Italia (dal punto di vista della macchina burocratica/amministrativa) è una italietta in mano a improvvisatori e a un governo degli annunci. Predicatori domenicali senza credibilità e cattivo esempio come quello del Presidente del Consiglio dei Ministri di partecipare al convegno del CNA dopo avere vietato con DPCM convegni e congressi.
Davvero una Repubblica delle Banane con personaggi in cerca d’Autore.
Servono comportamenti sobri e soprattutto coerenti prima di tutto da parte del Presidente del Consiglio e dello stuolo dei suoi ministri, di cui alcuni incapaci o almeno inappropriati in decisioni e comportamenti.
Dopo di che siamo tutti coscienti che il virus fa fermato e arginato e che tutti dobbiamo adoperarci perché ciò avvenga prima possibile.
Amiamo l’Italia, al di là di chi la governa e siamo tutti fieri di essere italiani.