Di Iacovo, Confial Nazionale: bene l’accordo Europeo. Ora puntare su lavoro, sviluppo, mezzogiorno, infrastrutture.

“L’Europa c’è, il premier ha fatto una grande battaglia e gli va dato merito, ma ora basta con gli annunci e procedere al rilancio dell’economia, del lavoro e del sistema produttivo”. Ad affermare ciò è il Segretario Generale della Confial nazionale Benedetto Di Iacovo, il quale così prosegue. “L’accordo europeo sul Recovery Fund è certamente una svolta. L’intesa sui 750 miliardi da reperire sui mercati finanziari da parte dell’Unione europea è un punto di partenza importante per l’Italia che porta a casa finanziamenti pari a 209 miliardi di euro.  Ora la vera sfida sta nel non disperdere in mille rivoli assistenziali e in micro-progetti queste risorse puntando a promuovere lo sviluppo dell’economia attraverso grandi interventi infrastrutturali integrati, l’occupazione produttiva e il Mezzogiorno”. Soprattutto bisogna smetterla con la “politica degli annunci” e spendere rapidamente le risorse, puntando all’abbattimento del cuneo fiscale e alla riduzione delle tasse ai lavoratori e ai pensionati.

Su quest’ ultimo punto Di Iacovo, che esprime un apprezzamento per il ruolo svolto dal governo ed in particolare dal premier Conte nell’accordo europeo, ha evidenziato, però, l’esigenza di un significativo cambio di passo dell’intervento pubblico, che dovrà essere a burocrazia zero. Di Iacovo ha ricordato un’analisi dell’Istituto di Studi sul Lavoro della Confial, guidato dal giuslavorista, prof. Maurizio Ballistreri, secondo il quale all’Italia “neppure il 37% dei fondi dovuti quale quota ordinaria sono stati attribuiti alle regioni meridionali, che hanno visto così aumentare i differenziali di crescita, nonchè il loro gap non solo infrastrutturale, rispetto a cui, peraltro, non vi è traccia dei necessari trasferimenti per attuare la perequazione, ma anche per servizi ai cittadini,”. Il leader sindacale, nel rigettare la proposta di reintrodurre le gabbie salariali, evidenzia che “c’è bisogno di interventi radicali per il Mezzogiorno, in materia di investimenti in infrastrutture materiali come strade, porti, aeroporti con il Ponte sullo Stretto quale strumento fondamentale di integrazione euro-mediterranea, e immateriali, come la banda larga generalizzata con ampie zone wi-fi free, massiccia sburocratizzazione, fiscalità di vantaggio, credito agevolato, lotta serrata alla criminalità organizzata e al lavoro nero, irregolare in elusione e allo sfruttamento dei minori”. Di Iacovo conclude “sollecitando i presidenti delle Regioni meridionali a chiedere unitariamente all’Unione europea, nell’ambito dei poteri di vigilanza sui fondi del Recovery, un atto di indirizzo all’Italia, affinchè sia la quota di prestito che quella a fondo perduto venga divisa equamente tra Nord e Sud del Paese”.

 

Roma, 22 luglio 2020

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