Ha suscitato grande interesse il confronto promosso dalla UGS – Confial Sanità nazionale tenutosi a Bari, presso la sala convegni dell’Ospedale San Paolo il 4 maggio 2024, sul tema “il PNRR in sanità”.
Relatore il segretario nazionale UGS-Confial, dott. Vito Bellini; hanno partecipato e portato il loro qualificato contributo l’on. Michele Picaro, consigliere regionale e il sottosegretario al ministero della salute on. Marcello Gemmato.
Ha concluso i lavori il segretario generale della Confial nazionale Benedetto Di Iacovo.
Importante la situazione delineata per la regione Puglia nei diversi interventi.
Si prevede che nel 2050 i pugliesi con almeno 65 anni saranno il 37,5% della popolazione, a fronte del 23,1% attuale. Per questo motivo, la sanità territoriale nella Regione, così come quella del Paese, è destinata ad attraversare una profonda ristrutturazione, mediante i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dall’istituzione di case della comunità – luoghi di prossimità a cui i cittadini possono accedere per l’assistenza primaria – a quella di ospedali di comunità – piccole strutture (20 posti letto) per consentire un’accoglienza intermedia tra il ricovero a casa e quello in ospedale, il nuovo Piano dovrà reggersi su questi due principali presidi. Per entrambe le aree d’investimento alla Puglia sono destinati circa 256 milioni di euro, su 3 miliardi complessivi. Nello specifico, 177,2 milioni andranno alla creazione di 121 case della comunità, di cui 56 hub – quelle principali che erogano servizi di assistenza primaria, attività specialistiche e di diagnostica di base – e 65 Presidi ospedalieri territoriali (54% del totale), che offrono unicamente servizi di assistenza primaria. Per quanto riguarda gli Ospedali di comunità sono 38 quelli previsti in Puglia, per un importo complessivo dal Pnrr di 78,8 milioni di euro. In 28 casi si tratterà di interventi di ristrutturazione, mentre per 10 progetti sono previste nuove costruzioni o l’ampliamento di strutture esistenti.
La Puglia – ha sottolineato il segretario Di Iacovo- si pone all’avanguardia di un processo di rilancio della sanità pubblica in Italia, il quale ha aggiunto: “ Occorre partire da una radicale inversione di rotta dopo anni di tagli lineari e di assenza di programmazione, che ci hanno portato ad avere un gap formativo in alcune professioni drammatico.
Per fare questo è necessario partire dal rendere esigibili in ogni territorio i Lea e i Leps, quelli già definiti e quelli ancora tutti da scrivere, perché il benessere e il diritto alla salute dei cittadini, in particolare, è un diritto costituzionale e deve essere garantito a tutti in ogni territorio e non può essere una variabile dipendente da dove si è nati. Per questo rifiutiamo ogni idea di autonomia differenziata che porti alla differenziazione dei diritti”.