Confial, il segretario Di Iacovo su: Nuovo Governo e agenda sociale

“Gli elettori italiani hanno scelto. Hanno scelto di essere governati dalla politica, al di la della natura della coalizione. La maggioranza uscita dalle urne sembra potere garantire la necessaria stabilità di governo per affrontare i gravi problemi che sono innanzi al Paese: il perdurare della pandemia e l’aggressione russa in Ucraina con le conseguenze sul sistema economico”: comincia così, una dichiarazione del segretario generale della Confial, Benedetto Di Iacovo, sulle elezioni del 25 settembre.

Secondo il leader del sindacalismo comunitario è necessario però, che il nuovo governo assuma come prioritaria una “Agenda sociale”, su alcuni temi che appaiono, purtroppo, irrisolti da tempo, quali l’aumento delle retribuzioni in atto e delle pensioni (eccessivamente tassate) per tutelare non solo il potere d’acquisto ma anche per stimolare i consumi e, quindi, la produzione; investimenti, grazie al PNRR, in infrastrutture strategiche per modernizzare il “Sistema-Paese” e, in primo luogo il Mezzogiorno quale hub logistico euromediterraneo anche attraverso la realizzazione del Ponte sullo Stretto; la riduzione della pressione fiscale su famiglie, pensionati e imprese e l’aumento sulle rendite finanziarie e sugli extra profitti; la modernizzazione del sistema di Welfare e il potenziamento delle politiche attive del lavoro a cui ricondurre tutte gli interventi contro la povertà e la disoccupazione, quindi il salario minimo legale, da prendere a base della contrattazione collettiva, senza altri lacciuoli a presunte organizzazioni comparativamente maggiormente rappresentative”.

Per Di Iacovo “il nuovo esecutivo dovrà anche rivedere il sistema di relazioni con i soggetti collettivi, che non può essere più quello chiuso e riservato solo ad alcuni attori “storici”, ma aperto a tutte quelle organizzazioni datoriali e dei lavoratori effettivamente rappresentative, cancellando il criterio del ‘sindacato comparativamente più rappresentativo’ e promuovendo una legge di attuazione dell’art. 39 della Costituzione, che garantisca i principi di libertà e pluralismo associativo e l’efficacia generale dei contratti collettivi. Anche su questo – conclude il segretario generale della Confial – verrà giudicato il nuovo governo”.

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