CONF.I.A.L.: UN ANNO DI IMPEGNO SINDACALE PER IL LAVORO DIGNITOSO E CONTRO OGNI FORMA DI SFRUTTAMENTO
La CONF.I.A.L. (Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori) nel 2025 continuerà a portare avanti una serie di iniziative volte a promuovere il lavoro dignitoso, contrastare il lavoro povero, nero e sommerso, e combattere ogni forma di sfruttamento, a cominciare da quello di bambini e adolescenti, per come più volte denunciato da Papa Francesco. In proposito CONF.I.A.L. sta preparando una specifica ricerca sullo sfruttamento minorile che consegnerà nei prossimi giorni a papa Francesco. In linea con le preoccupazioni espresse su questo delicato e doloroso argomento, con le nostre sensibilità e visione di futuro, ci impegniamo a denunciare ogni forma di sfruttamento, a tutelare i diritti dei lavoratori e a garantire condizioni di lavoro eque e sicure.
Impegno per il lavoro dignitoso e contrasto allo sfruttamento
La CONF.I.A.L. pur esprimendo un giudizio positivo su alcuni aspetti, denuncia l’insufficienza delle misure previste nella manovra 2025 per il settore dell’istruzione, con particolare riferimento agli stipendi e agli organici, ma anche l’inadeguatezza dei salari e il loro adeguamento agli standard Europei. Se si prendono ad esempio i salari medi del settore Scuola di alcuni Paesi Europei, tra cui l’Italia, nessuno può più fare finta di non vedere. Gli stipendi degli insegnanti variano significativamente tra i diversi Paesi europei, influenzati, sicuramente, da fattori come il costo della vita, le politiche educative e gli investimenti pubblici nell’istruzione dei singoli Paesi, ma non v’è dubbio che in Italia si registra il differenziale più alto. Per questo riteniamo importante prestare maggiore attenzione a questo strategico e cruciale settore in Italia.
Gli insegnanti italiani iniziano la loro carriera con circa 26.114 € annui lordi, raggiungendo un massimo di 40.597 € a fine carriera. La progressione salariale è relativamente lenta, con incrementi significativi solo dopo molti anni di servizio. In Francia: Gli stipendi iniziali sono più alti rispetto all’Italia, partendo da 35.309 € e arrivando fino a 60.832 € a fine carriera, con una progressione più rapida. In Spagna: Gli insegnanti spagnoli iniziano con 35.595 € e possono raggiungere 51.500 € a fine carriera. La progressione salariale è più lineare rispetto all’Italia. La più avanzata é la Germania: Gli stipendi sono significativamente più alti, con un inizio di 64.009 € e un massimo di 87.323 €. Questo riflette un maggiore investimento nell’istruzione e una valorizzazione della professione docente. In Finlandia: Lo stipendio iniziale è di 37.210 €. Nel Regno Unito: Gli insegnanti iniziano con circa 28.022 €. In Austria: Gli insegnanti austriaci iniziano con circa 34.240 € annui lordi, raggiungendo fino a 60.947 € a fine carriera. La progressione salariale è significativa, riflettendo un forte investimento nell’istruzione. Nei Paesi Bassi: Gli stipendi iniziali si aggirano intorno ai 35.000 €, con possibilità di arrivare a 60.000 € a fine carriera. Il sistema educativo olandese valorizza la professione docente attraverso retribuzioni competitive. In Irlanda: Gli insegnanti irlandesi partono da circa 32.000 € annui, con incrementi che possono portare a 60.000 € dopo diversi anni di servizio. La struttura salariale premia l’esperienza e la formazione continua. In Belgio: Con uno stipendio iniziale di circa 30.000 €, gli insegnanti belgi possono raggiungere fino a 55.000 € a fine carriera. In Svezia: Gli stipendi iniziali sono di circa 29.730 €, con un incremento fino a 39.541 € a fine carriera. Sebbene la progressione sia più contenuta rispetto ad altri Paesi, gli stipendi rimangono superiori a quelli italiani. Solo il Portogallo ha stipendi più bassi dell’Italia: Lo stipendio iniziale è di 22.310 €, uno dei più bassi tra i Paesi considerati.
Riteniamo fondamentale affrontare, in via prioritaria, le criticità di questo settore, a cominciare dall’adeguamento delle retribuzioni ai Paesi sopra comparati, quindi garantire un ambiente lavorativo che rispetti la dignità e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici nel loro complesso, Educatori, personale ATA, Dirigenti Scolastici, figure professionali essenziali per la formazione delle future generazioni. In proposito, un ruolo significativo insieme alla CONF.I.A.L. Istruzione-Ricerca e Università, sarà giocata da U.Di.S.I. – Unione Dirigenti Scolastici Italiani, aderente a CONF.I.A.L., che associa in esclusiva tutti i Dirigenti Scolastici, fornendo loro tutele e tutti gli strumenti necessari per meglio rispondere alle esigenze dell’Istruzione del XXI secolo.
Il nostro impegno per il lavoro dignitoso
Come Segretario Generale, dopo quanto evidenziato per il settore scuola, ribadisco che la nostra missione per il nuovo anno sarà al centro delle battaglie per il lavoro dignitoso e per il contrasto al lavoro povero, nero e sommerso, nonché a qualsiasi forma di sfruttamento. La CONF.I.A.L. intende continuare a essere una voce autorevole contro le diseguaglianze, promuovendo politiche che garantiscano salari adeguati, contratti regolari e il rispetto della dignità di ogni lavoratore e lavoratrice.
Parità di genere ed etnie: un futuro inclusivo
La CONF.I.A.L. si impegna a promuovere politiche che garantiscano la parità di genere e l’inclusione delle diverse etnie nel mondo del lavoro. Crediamo che un ambiente lavorativo inclusivo sia essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.
Nuove Federazioni Nazionali in settori strategici e innovativi
Per affrontare le sfide del futuro, la CONF.I.A.L. annuncia la creazione di nuove Federazioni Nazionali in settori strategici e innovativi, quali il digitale, l’orientamento professionale e i media web e social. Questa nuova Federazione mira a garantire una rappresentanza sindacale adeguata in ambiti in rapida evoluzione, assicurando che i diritti dei lavoratori siano tutelati anche nelle nuove realtà professionali.
Inoltre CONF.I.A.L. con soddisfazione annuncia la richiesta di alcune importantissime organizzazioni autonome di settori strategici, che hanno proposto processi di adesione e/o di affiliazione alla nostra Confederazione, che cresce sempre di più a livello nazionale, sia nei territori, che nei diversi settori pubblici e privati.
Attenzione ai punti di crisi nel mondo del lavoro in Italia
La CONF.I.A.L. è consapevole delle numerose vertenze aperte nel mondo del lavoro su tutto il territorio nazionale. Su tutti i tavoli di crisi aperti, soprattutto nel settore privato, ci impegniamo a monitorare attentamente queste situazioni, offrendo supporto e tutele ai lavoratori coinvolti e promuovendo soluzioni che favoriscano la stabilità occupazionale e il rilancio economico.
Uno sguardo al futuro
CONF.I.A.L. si propone di innovare i modelli contrattuali attuali, che non salvaguardano le professioni e i mestieri emergenti. e soprattutto di innovare strumenti e strategie per rispondere efficacemente alle sfide del nostro tempo, senza mai perdere di vista i valori fondamentali , a partire dalla dignità del lavoro, quindi della solidarietà, della giustizia sociale e del progresso. Il futuro del lavoro è in rapida evoluzione, guidato da forze globali quali la digitalizzazione, l’automazione, la transizione ecologica e i nuovi modelli economici. La CONF.I.A.L. è pienamente consapevole che queste trasformazioni richiedono un ripensamento profondo delle strategie sindacali e una capacità di visione che guardi oltre l’immediato, anticipando le esigenze dei lavoratori e delle imprese. La CONF.I.A.L. vuole essere protagonista di questa trasformazione, combinando l’innovazione con l’esperienza accumulata in decenni di impegno sindacale. Solo volgendoci al nuovo e connettendoci con il futuro possiamo costruire un mondo del lavoro più giusto, sostenibile e adatto alle nuove generazioni.
In breve sintesi il sindacato, di oggi, che intende guardare al futuro, deve essere in grado di evolversi, integrando nuove modalità di rappresentanza anche nella comunicazione: attraverso la creazione di specifiche piattaforme online per garantire assistenza e formazione in tempo reale. Deve saper promuovere forme di partecipazione che coinvolgano direttamente i lavoratori nelle decisioni sindacali con forme di democrazia partecipative effettive e assicurare nei settori produttivi la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Infine, un sindacato che voglia stare al passo con i tempi, deve sapere sfruttare i canali social e digitali per un dialogo costante, quindi diretto, con iscritti e cittadini.
Benedetto Di Iacovo
Segretario Generale CONF.I.A.L.