Giornata della Memoria: un monito per il presente e un impegno per il futuro
Oggi, in occasione della Giornata della Memoria, ricordiamo con profonda commozione il più crudele e orribile genocidio della storia moderna: l’Olocausto. Nei campi di sterminio nazisti, come Auschwitz, ed altri meno noti, milioni di vite – in particolare quelle della comunità ebraica – furono spezzate da un’ideologia di odio e sopraffazione. Una delle cose da non dimenticare mai è che l’Olocausto è stato partorito da Paesi europei, dalla Germania nazista con al carro l’Italia fascista. È nostro dovere morale ricordare questo immenso tributo umano, non solo per rendere onore alle vittime, ma anche per impedire che tragedie simili possano ripetersi.
Il ricordo della Shoah, che lascia ancora tutti inorriditi e attoniti, non può essere disgiunto da una riflessione sul presente, seppure con le dovute proporzioni e ragioni. Quanto accade oggi in Medio Oriente ci chiama a un’attenta valutazione delle dinamiche storiche, politiche e umane. Se è vero che Israele ha diritto a difendersi di fronte ad attacchi terroristici inaccettabili, come quelli compiuti da Hamas e ha diritto al riconoscimento come Stato, non possiamo restare indifferenti di fronte all’enorme prezzo pagato dalla popolazione civile palestinese, soprattutto dei tanti bambini vittime innocenti.
I principi di giustizia, equilibrio e rispetto dei diritti umani universali, che dovrebbero guidare le nazioni e le istituzioni internazionali, ci impongono di condannare ogni forma di violenza indiscriminata e anche se si critica il primo Ministro di Israele per le modalità di risposta all’attacco di ottobre 2023 di Hamas, questo non deve significare mai induzione all’odio o all’antisemitismo. Sei milioni di Ebrei uccisi è la più orribile tragedia dell’umanità che quel popolo ha subito. La guerra, tuttavia, non può e non deve mai essere la risposta, soprattutto quando le vittime sono donne, bambini e intere famiglie innocenti, quindi civili incolpevoli, come nel caso del popolo palestinese.
Come sindacato impegnato nella difesa dei diritti delle persone e nel sostegno ai più deboli, ribadiamo con forza la necessità di promuovere il dialogo e la pace, subito nel rispetto della dignità di tutti i popoli. La Giornata della Memoria, dunque, non deve essere solo un ricordo, ma anche un monito: non possiamo più permettere che l’odio, il fanatismo, l’antisemitismo e l’indifferenza conducano il mondo verso tragedie umanitarie e morali.
CONF.I.A.L. si unisce oggi al grido universale per la pace, la giustizia e la costruzione di un futuro dove le differenze siano una ricchezza e non un pretesto per la sopraffazione.
Benedetto Di Iacovo
Segretario Generale Nazionale CONF.I.A.L