è proseguita la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del settore Concia e lavorazione della pelle e del cuoio tra Unsic, Federconcia Italia e CONFIAL

Avviato il tavolo di confronto per la trattativa del rinnovo del CCNL del settore Concia e lavorazione della pelle e del cuoio, stipulato nel 2021, tra Federconcia Italia e UNSIC, per la parte datoriale e la CONFIAL per i lavoratori.

Si tratta – come sottolineano congiuntamente i presidenti di UNSIC, Domenico Mamone Presidente Unsic, di Federconcia Italia, Franco Ravazzolo, e del Segretario generale della CONFIAL, Benedetto Di Iacovo – dell’unico Contratto collettivo nazionale per la concia e la pelle che disciplini tutte le categorie di lavoratori: operai, impiegati, quadri e dirigenti, con una regolamentazione unitaria del lavoro nell’impresa.

Tale CCNL ha visto una miriade di contratti integrativi sottoscritti nelle aziende che lo applicano, tutti approvati con maggioranze qualificate nel corso di referendum svolti tra i lavoratori, promossi dalle OOSS dei lavoratori, in primis da CONFIAL.

Con questo rinnovo, UNSIC, Associazione datoriale presente nel Cnel, Federconcia Italia e CONFIAL, intendono rafforzare alcuni istituti di particolare favore per i dipendenti del settore, quali: l’inquadramento dei collaboratori che è contrattualmente conforme all’EQF (Norma Europea di classificazione delle Professionalità), quindi molto rigoroso e  distribuito su otto livelli più quadri e dirigenti; riconoscimento di indennità in presenza di particolari onerosità della prestazione (ad esempio per tutti i lavoratori della concia, per lavoro a turni, forme di flessibilità, particolari condizioni disagevoli ecc.); salvaguardia dei trattamenti di miglior favore già esistenti; sostanzioso welfare contrattuale e aziendale; formazione e riqualificazione continua; polizze assicurative vita e Invalidità permanente.

Inoltre, le parti contraenti nel corso di tale incontro, svoltosi in Roma presso la sede dell’UNSIC nazionale,  hanno convenuto di esaltare lo spirito comunitario di valorizzazione del lavoro in azienda, con importanti istituti di democrazia industriale, come la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa (prevista dall’art. 2099 c.c. e mai attuata) e alle scelte strategiche imprenditoriali, in primo luogo su investimenti in tecnologie e sicurezza e di democrazia sindacale, con la previsione di referendum aziendali promossi dai lavoratori in ragione di 1/3 di richiedenti sul numero totale della platea di riferimento.

Nei prossimi giorni le parti proseguiranno il confronto per arrivare alla firma di rinnovo entro la prima decade del mese di novembre.

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