E’ stata la sede della Confial di Verona il luogo che ha dato il via al tavolo di confronto nazionale negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei settori della concia, delle pelli e del cuoio.
Il contratto, sottoscritto il 31 agosto 2021 scade ad agosto 2024, ma la volontà delle parti è quello di un serrato e lungo confronto per rinnovare un CCNL rispettoso dei minimi e della evoluzione contrattuale e legislativa, innovativo, performante e soprattutto applicabile in modo diffusivo, per come è già avvenuto per quello in scadenza, nei distretti conciari del Veneto, Toscano, Marchigiano, Campano che, sono le aree vocate che vedono l’insediamento di circa 1.920 aziende conciarie, piccole, medie e grandi e centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti interessati.
A promuovere detto contratto nel 2021 furono l’Associazione datoriale Federconcia Italia e la CONF.I.A.L. a livello nazionale e altre importanti associazioni datoriali e sindacali hanno aderito successivamente.
Il contratto è già applicato in una moltitudine di aziende, con particolare concentrazione nell’area Veneto e nel Distretto di eccellenza di Arzignano.
Il rinnovo del contratto collettivo per il settore conciario e della lavorazione della pelle e del cuoio sottoscritto tra la Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori e Federconcia Italia è basato su di un modello di relazioni industriali partecipative, inclusive e di prossimità territoriale, per valorizzare le comunità locali nella prospettiva di una rinnovata Unione europea fondata sulla socialità e la crescita economica anche dopo la pandemia.
Si privilegia all’interno la professionalità remunerando adeguatamente i lavoratori e le lavoratrici delle categorie qualificate e specializzate, nonchè i quadri e si da ampio spazio alla contrattazione di secondo livello presso le aziende in modo da esaltare la produttività e quindi le incentivazioni e integrazioni salariali per i lavoratori, per i quali è previsto a livello contrattuale la partecipazione agli utili delle aziende, unitamente ad un sistema di welfare aziendale diffuso.
Infatti, il rinnovo di detto CCNL del settore, in linea con altri contratti omologhi sotto il profilo retributivo,avrà ulteriori significativi elementi innovativi. In primo luogo è il primo contratto collettivo nazionale che si andrà a rinnovare disciplinerà ulteriormente in modo unico tutte le categorie di lavoratori – operai, impiegati, quadri e dirigenti insieme – con una regolamentazione unitaria del lavoro nell’impresa, che pone al centro l’azienda e i suoi lavoratori, intesi come comunità sociale, libera che riconosce il diritto alla dignità del lavoro, contrastando il lavoro povero. E lo spirito comunitario di valorizzazione del lavoro in azienda, è anche esaltato da importanti istituti per il dialogo con il sindacato e i lavoratori, in una logica di cooperazione sana, basato sul principio che l’azienda è un valore e che a sua volta il lavoratore è il vero valore dell’azienda.
Il nuovo CCNL prevede alcuni istituti contrattuali per i dipendenti del settore, che consentiranno di razionalizzare e rendere efficiente e sociale il rapporto con i datori di lavoro: l’inquadramento dei collaboratori che è contrattualmente conforme all’EQF (Norma Europea di classificazione delle Professionalità), distribuito su otto livelli più quadri e dirigenti, welfare contrattuale, formazione e riqualificazione continua.
Al primo confronto erano presenti le due delegazioni delle organizzazioni promotrici, Federconcia Italia nella persona del Presidente Francesco Ravazzolo, Confial nazionale nella persona del segretario generale Benedetto Di Iacovo e dalla delegazione dei diversi distretti industriali nelle persone di Victor Ferdinand Nelson, Shirley Barbieri; Samuele Venturini.